venerdì 14 maggio 2010

Corso Yoko Saito 2010


Corso Yoko Saito di Patchwork, 35 iscritti. Kazuyo è alle prese con i kit da più di un mese. 4000  striscioline in sbieco  di 1 cm di larghezza.
Poi….LA NUBE.
Il vulcano è a migliaia di chilometri, ma… la nube incombe. Voli cancellati, aeroporti trasformati in dormitori. Stiamo col fiato sospeso per tutto il fine settimana. Kazuyo è in continuo contatto col Giappone. Lunedì il verdetto: niente voli per Zurigo, nessuna possibilità di cambiare rotta: anche in Italia gli aeroporti sono chiusi. La delusione è totale. Non ci resta che telefonare a tutte le iscritte. Qualcuna cade letteralmente dalle nuvole; non aveva certo messo in conto il fatto che la signora dovesse arrivare dal Giappone. Altre un po’ se l’aspettavano. La sera ci trova senza più parole, rassegnate, ma….che rabbia!
Poi, la mattina successiva, una telefonata fa sbiancare Kazuyo: c’è una possibilità: due posti su un volo Alitalia per Roma.. Di nuovo conversazioni che si intrecciano, voci che si rianimano: “Si, si, non c’è problema, veniamo!”
E la signora Saito ce lo conferma durante il corso “Stavo per staccare il telefono ed entrare in sauna” Un buon bagno caldo avrebbe lavato via la delusione. Poi lo squillo: il volo c’è. Una valigia preparata in fretta e furia, l’arrivo a Roma la notte che precede l’inizio del corso.
Eppure lei è fresca e riposata come sempre. Niente jet lag, nessun segno di stress.
Il primo corso prevede la realizzazione di un piccolo beauty con cerniera laterale, decorato con un motivo di foglie di quercia e ghiande. Minuscole foglioline si sovrappongono in appliqué e si rincorrono lungo tutto il bordo del lavoro. Le spiegazioni della signora sono pacate e precise come sempre. Le “nostre” allieve, coinvolte dal suo entusiasmo, sono un fuoco di domande. Il lavoro procede con animazione.
Nella pausa, la signora ci presenta i suo lavori: una borsetta ispirata ai marmi della facciata di S. Maria Novella; un cesto con foglie e ghiande, una piccola cornucopia e uno splendido quilt sui toni del panna, con cesti intrecciati, fiori e ricami. Siamo senza parole, ma con tante idee che frullano per la testa, tanti suggerimenti per nuovi progetti.
Nelle giornate di venerdì e sabato invece, il soggetto è davvero ambizioso: una borsa con motivo intrecciato e fiori in appliqué sul bordo superiore. Non c’è più tempo per distrarsi. Spilli, aghi, filo da imbastire, e tanti tantissimi ritagli di stoffa occupano tutto lo spazio dei tavoli.
C’è il tempo però per premiare i lavori delle “allieve italiane”. In concomitanza col corso infatti, abbiamo organizzato anche un concorso, a cui hanno partecipato davvero in tante e con progetti di fattura notevole.
La signora Saito si entusiasma davanti alla precisione ed originalità della borsa a forma di cane realizzata da Elisabetta Dini, ammira le proporzioni perfette di una cesta esagonale, con tanto di coperchio di Vania Antole, e la dolcezza degli accostamenti di colori della borsettina di Teresa Boroni, lodando comunque, con i suoi “ehhhh” di ammirazione, tutti i lavori esposti.

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