giovedì 27 maggio 2010

Dal Blog di Yoko...

 


Atre foto del corso di Yoko Saito dal suo blog. Cliccate sull'immagine

Japan day Roma



Un gazebo in un giardino fiorito, accanto ad un piccolo laghetto pieno di ninfee, la cornice di questa manifestazione non poteva essere più azzeccata. Così, tra un corso di ikebana, una dimostrazione di come giocare con la carta e costruire piccoli origami, fino ad arrivare alla cerimonia che accompagna la vestizione del kimono, la giornata è trascorsa veloce e intensa. Nella piccola zona riservata, c'erano stand con stoffe dai disegni orientali, tessuti preziosi, lavorati a telaio, sete per obi, esposizioni di kimono originali, creazioni di artiste italiane ispirate ad oggetti tradizionali giapponesi. Una piccola fetta di oriente nella magica Roma.

venerdì 21 maggio 2010

Necessaire per il cucito

                  Un necessaire molto comodo ma non propriamente bello é stato trasformato da Yoko Saito così. Nella ultima foto il top del necessaire di Kazuyo

giovedì 20 maggio 2010

Japan day



Quilt Italia organizza il 22 maggio a Roma il Japan Day. Agomago parteciperà con un piccolo stand con stoffe attrezzature e libri giapponesi. In particolare quelle che vedete nella foto sono pacchetti di stoffa degli anni '40 di seta per confezionare Kimoni.

Corso Fanny Viollet

 

Dopo Yoko Saito, Agomago ha ospitato un’altra artista di fama internazionale, la signora Fanny Viollet, la quale sabato 15 e domenica 16 maggio ha tenuto un corso di ricamo a macchina a mano libera. In realtà questa è una traduzione italiana del termine francese “piqué-libre”, coniato direttamente dalla signora per definire la sua particolare tecnica di lavoro, come lei stessa illustra nel suo libro ”Piqué-libre. La machine à coudre créative”.  Fanny Viollet utilizza il ricamo a macchina a mano libera  come base per le sue originali creazioni, affiancandolo anche a tecniche di altro tipo. In questo primo corso, articolato in due parti, una pratica ed una più tecnica, l’artista ha insegnato le basi del ricamo a macchina a mano libera, prendendo come spunto tematico la rappresentazione di un albero nelle quattro stagioni. La parte pratica, sicuramente la più creativa e divertente per le partecipanti,  ha visto realizzati quattro piccoli quadri, in cui sono stati utilizzati quattro differenti modi di applicazione del “piqué-libre”. Dal semplice utilizzo del punto diritto seguendo la traccia del disegno, ad imitazione del punto erba del ricamo a mano, si arriva all’impiego del punto a zigzag con l’effetto di un punto pieno, passando attraverso il gioco delle diverse tensioni dei fili, che permette di realizzare effetti simili a quelli che possiamo cogliere nella pittura degli Impressionisti. Ancora si apprende il modo di applicare le perline e di lavorare con le pellicole idrosolubili (tipo avalon).  Nella parte tecnica, dalla quale non si può prescindere per poter lavorare in modo corretto e poter realizzare questo tipo di lavori, l’artista ha evidenziato come sia basilare una buona conoscenza della propria macchina da cucire e un intervento continuo sulle regolazioni delle tensioni del filo, sia superiore che inferiore, che devono sempre essere in armonia. Per questo essa consiglia di lavorare continuamente con il piccolo cacciavite a portata di mano! Oltre a tutto ciò la signora Viollet  ha presentato tutta una serie di campioni delle sue creazioni più famose, facendo alcune dimostrazioni, come piccolo anticipo del programma del corso per il prossimo anno. In conclusione…. Un corso veramente interessante e stimolante per la creatività tenuto da una fantastica artista dotata di uno speciale senso di comunicazione e di insegnamento. Provatelo!!

sabato 15 maggio 2010

Anna ha già peccato....



Anna Maria ha già scelto il suo rotolo. Cinque sfumature tra il verde e il blu notte. Dovrà realizzare un banner, una lunga striscia di 15 cm. per 150, ispirata a l'INVIDIA."Siete pronte a peccare?" è l'intrigante titolo del concorso lanciato da Simone e Lele del negozio on line Dire Fare Quiltare.E voi, siete pronte?

Vacanze fiorentine





Di solito Firenze viene visitata per il suo patrimonio artistico, altre volte perchè si sa che in Toscana si mangia e si beve benissimo. Ma c'è chi come in questo caso va a caccia di mercerie e...   (cliccate sull'immagine)

venerdì 14 maggio 2010

Agomago shop


PAZZA PASSIONE PER IL PATCHWORK


Agomago, negozio specializzato in cucito creativo, è un luogo dedicato alle appassionate, dove il lavorare a maglia, ricamare, cucire e creare fantastiche coperte patchwork diventano realmente attività artistiche che regalano pieno relax e divertimento.

 Anna Maria, Cecilia, Daniela e Kazuyo - vi aspettano nel loro fantasioso spazio a solo due passi dal centro storico di Firenze, offrendovi la migliore attrezzatura per il patchwork, un'ampia gamma di tessuti giapponesi ed americani, un vasto assortimento di nastri e filati, perline colorate di diversi paesi ...

Per mantenere un rapporto continuativo con le nostre clienti e rendere il negozio ancora più interattivo, potrete partecipare ai numerosi corsi di patchwork, cucito, ricamo o bigiotteria, organizzati da Agomago: da non perdere!!!

 

Corso Yoko Saito 2010


Corso Yoko Saito di Patchwork, 35 iscritti. Kazuyo è alle prese con i kit da più di un mese. 4000  striscioline in sbieco  di 1 cm di larghezza.
Poi….LA NUBE.
Il vulcano è a migliaia di chilometri, ma… la nube incombe. Voli cancellati, aeroporti trasformati in dormitori. Stiamo col fiato sospeso per tutto il fine settimana. Kazuyo è in continuo contatto col Giappone. Lunedì il verdetto: niente voli per Zurigo, nessuna possibilità di cambiare rotta: anche in Italia gli aeroporti sono chiusi. La delusione è totale. Non ci resta che telefonare a tutte le iscritte. Qualcuna cade letteralmente dalle nuvole; non aveva certo messo in conto il fatto che la signora dovesse arrivare dal Giappone. Altre un po’ se l’aspettavano. La sera ci trova senza più parole, rassegnate, ma….che rabbia!
Poi, la mattina successiva, una telefonata fa sbiancare Kazuyo: c’è una possibilità: due posti su un volo Alitalia per Roma.. Di nuovo conversazioni che si intrecciano, voci che si rianimano: “Si, si, non c’è problema, veniamo!”
E la signora Saito ce lo conferma durante il corso “Stavo per staccare il telefono ed entrare in sauna” Un buon bagno caldo avrebbe lavato via la delusione. Poi lo squillo: il volo c’è. Una valigia preparata in fretta e furia, l’arrivo a Roma la notte che precede l’inizio del corso.
Eppure lei è fresca e riposata come sempre. Niente jet lag, nessun segno di stress.
Il primo corso prevede la realizzazione di un piccolo beauty con cerniera laterale, decorato con un motivo di foglie di quercia e ghiande. Minuscole foglioline si sovrappongono in appliqué e si rincorrono lungo tutto il bordo del lavoro. Le spiegazioni della signora sono pacate e precise come sempre. Le “nostre” allieve, coinvolte dal suo entusiasmo, sono un fuoco di domande. Il lavoro procede con animazione.
Nella pausa, la signora ci presenta i suo lavori: una borsetta ispirata ai marmi della facciata di S. Maria Novella; un cesto con foglie e ghiande, una piccola cornucopia e uno splendido quilt sui toni del panna, con cesti intrecciati, fiori e ricami. Siamo senza parole, ma con tante idee che frullano per la testa, tanti suggerimenti per nuovi progetti.
Nelle giornate di venerdì e sabato invece, il soggetto è davvero ambizioso: una borsa con motivo intrecciato e fiori in appliqué sul bordo superiore. Non c’è più tempo per distrarsi. Spilli, aghi, filo da imbastire, e tanti tantissimi ritagli di stoffa occupano tutto lo spazio dei tavoli.
C’è il tempo però per premiare i lavori delle “allieve italiane”. In concomitanza col corso infatti, abbiamo organizzato anche un concorso, a cui hanno partecipato davvero in tante e con progetti di fattura notevole.
La signora Saito si entusiasma davanti alla precisione ed originalità della borsa a forma di cane realizzata da Elisabetta Dini, ammira le proporzioni perfette di una cesta esagonale, con tanto di coperchio di Vania Antole, e la dolcezza degli accostamenti di colori della borsettina di Teresa Boroni, lodando comunque, con i suoi “ehhhh” di ammirazione, tutti i lavori esposti.